Uno
spettacolo nel quale rivivremo, attraverso lettere, documenti e
canzoni, il dramma dell’emigrazione italiana all’estero tra la fine
dell’800 e il secondo dopoguerra. Lasciare la propria famiglia, il
proprio paese, la propria cultura ed andarsene all’estero in cerca di
fortuna in un viaggio a volte senza ritorno e pieno di avversità e
rinunce: ascolteremo le testimonianze di coloro che sono partiti e
hanno continuato, nonostante la lontananza, a sentirsi Italiani a tutto
tondo. Un problema, quello dell’emigrazione, di stretta attualità: ai
piroscafi si sono sostituiti i barconi, al popolo di emigranti si è
sostituito un popolo che accoglie, tra mille contraddizioni, gli
immigrati. Eppure le tematiche restano sempre le stesse: la tolleranza,
la diffidenza, la generosità, la paura e, soprattutto, la comprensione
di un fenomeno che ci ha visti, e ci vede ancora, protagonisti,
dall’una o dall’altra parte.